EMP 2023/03 - La malattia infiammatoria pelvica (PID) Diagnosi e trattamento nel Dipartimento di Emergenza

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Riferimento: EMP2023_0323
ISBN / ISSN: 1592-3533
Autori: Charles W. Bugg, MD, PhD Emergency Physician, Department of Medicine, Huntington Hospital, Pasadena, CA, Nolan Broussard, MD, MPH Resident Physician, Emergency Medicine, University of Chicago, Chicago, IL, Taku Taira, MD, EdD Associate Professor of Clinical Emergency Medicine, LAC+USC Department of Emergency Medicine, Keck School of Medicine, Los Angeles, CA
Curatori: Revisore Scientifico Della Versione Italiana: Bruno Tartaglino
Tipologia di Prodotto: Rivista
Anno di pubblicazione: 2023
Formato: pdf
Pagine: 28 cartaceo 29 online
Descrizione dettagliata

Obiettivi formativi

• Quali sono i criteri diagnostici della malattia infiammatoria pelvica (pelvic inflammatory disease, PID)?

• Quali limiti presentano gli esami e l’imaging nelle pazienti affette da PID?

• In base ai patogeni emergenti e alle resistenze antibiotiche, quali sono le possibilità terapeutiche più aggiornate?

Dopo la lettura del presente articolo, sarete in grado di:

1. Elencare i criteri diagnostici della PID.

2. Spiegare i limiti e i possibili errori collegati all’imaging e agli esami per la PID.

3. Esporre le possibilità di trattamento empirico della malattia.

4. Descrivere i patogeni emergenti, la resistenza agli antibiotici e gli effetti sul trattamento della PID..

Abstract

La malattia infiammatoria pelvica si associa a complicanze tra cui infertilità, dolore pelvico cronico, rotture di ascessi tubo-ovarici, gravidanze ectopiche. Anche laddove correttamente diagnosticata, la PID riceve spesso un trattamento non ottimale. Questo articolo fornisce raccomandazioni a base scientifica circa la diagnosi, il trattamento, le disposizioni e i controlli delle donne affette da PID. È fondamentale fissare il controllo a 48-72 ore e impartire l’idonea istruzione delle pazienti per assicurare esiti migliori. Forniremo anche una revisione dei problemi emergenti, tra cui nuovi patogeni responsabili della PID e l’evoluzione delle loro resistenze agli antibiotici.

Presentazione dei casi

Caso 1

Visiti una donna di 30 anni che lamenta dolore addominale…

• Rilevi una lieve dolorabilità annessiale sinistra ma non dolorabilità alla mobilizzazione cervicale, né masse annessiali. Gli esami di laboratorio evidenziano soltanto una modesta positività dell’urinanalisi all’esterasi leucocitaria e la negatività ai nitriti, mentre lo striscio vaginale non presenta clue cells (cellule epiteliali vaginali con aspetto punteggiato in quanto ricoperte di batteri. N.d.R.) lieviti o Trichomonas vaginalis. La paziente non lamenta alcun problema urinario né dolore al fianco.

• Il referto radiologico dell’ecografia riporta: “Non riscontrata alcuna causa del dolore addominale della paziente evidenziabile radiologicamente”. Riesamini la cartella e confermi che non vi sono sospette eziologie extraginecologiche al dolore lamentato.

• La paziente ti chiede “Perché questo dolore? Va bene se torno a casa?” e tu ti domandi se ci siano altre indagini da fare…

Caso 2

Una giovane di 22 anni torna per il controllo una settimana dopo l’inizio del trattamento della PID…

• Nel DEA le avevate somministrato ceftriaxone IM seguito da doxiciclina 100 mg per os b.i.d. e metronidazolo 500 mg b.i.d. La paziente avrebbe dovuto tornare da voi per il controllo dopo 2 giorni (non ha accesso ad altra assistenza medica) ma i turni di lavoro non gliel’hanno permesso.

• Continua a lamentare un dolore aspecifico al quadrante inferiore sinistro dell’addome; riferisce che può descriverlo un po’ più intenso ma che non è cambiato per qualità, posizione o caratteristiche associate.

• All’esame fisico la giovane presenta dolorabilità al quadrante inferiore sinistro senza difesa o rebound. L’esame bimanuale rivela una lieve dolorabilità annessiale sinistra senza masse palpabili.

La paziente conferma di aver osservato scrupolosamente la terapia con doxiciclina e metronidazolo, e dice di non aver avuto rapporti dal momento della diagnosi. La cartella sanitaria riporta un’ecografia pelvica rassicurante, così come l’urinanalisi, l’urocoltura e il test HIV negativo.

• Ti sorprende rilevare che il test di amplificazione dell’acido nucleico su campione cervicale non evidenzi un’infezione da gonococco o clamidia; quando la paziente apprende questi esiti negativi chiede se può smettere la terapia antibiotica...

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