EMP 2023/04 - I pazienti a rischio di stress post traumatico Un approccio in DEA basato sulle prove di efficacia

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Riferimento: EMP2023_0423
ISBN / ISSN: 1592-3533
Autori: Bernard P. Chang, MD, PhD Tushar Shah and Sara Zion Associate Professor in Emergency Medicine, Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons, New York, NY, Enzo G. Plaitano, BA, NRP Research Assistant, Department of Emergency Medicine, University of Pittsburgh School of Medicine, Pittsburgh, PA, Maria Lynn Pacella-LaBarbara, PhD Assistant Professor, Department of Emergency Medicine, University of Pittsburgh School of Medicine, Pittsburgh, PA
Tipologia di Prodotto: Rivista
Anno di pubblicazione: 2023
Formato: pdf
Descrizione dettagliata

Obiettivi formativi

• In che modo lo stress post traumatico può influire sulla guarigione del paziente dopo una lesione traumatica o un evento medico psichicamente traumatizzante?

• Quali strumenti sono a disposizione del medico d’urgenza per valutare il rischio di disturbo post traumatico da stress?

• Quali sono i criteri diagnostici dello stress post traumatico?

Dopo la lettura del presente articolo, sarete in grado di:

1. Esporre le conoscenze scientifiche relative allo stress psichico dei sopravvissuti ad eventi acuti di carattere medico o traumatico.

2. Riassumere le linee guida di miglior pratica sulla valutazione e il consulto nei casi che presentano sintomi di stress post traumatico (posttraumatic stress disorder, PTSD) o di stress acuto.

3. Descrivere gli interventi più recenti offerti dalla ricerca circa l’esame e il trattamento del PTSD nell’ambito dell’Emergenza.

Abstract

Circa un quarto dei pazienti dei DEA che hanno subito ferite o hanno affrontato un’emergenza sanitaria andrà incontro a sintomi clinicamente significativi (PTSS) del disturbo da stress post traumatico (PTSD) che possono evolversi fino allo stesso PTSD conclamato. I medici d’urgenza e il personale di soccorso specialistico (traumatologico, cardiaco, ictus team) possono avere un ruolo fondamentale nel riconoscere i sintomi dello stress post traumatico e adottare così le tecniche di gestione tempestiva del distress, le valutazioni e la prescrizione dei servizi specialistici che possono attenuare lo sviluppo del PTSD. Nel nostro articolo riepiloghiamo la letteratura sullo stress psichico legato agli eventi che creano il bisogno di cure di emergenza ed esponiamo una sintesi degli approcci più aggiornati che possono influire sull’esito dei pazienti.

Presentazione dei casi

Caso 1

Una donna di 21 anni con una ferita penetrante da coltello al braccio è ansiosa, sconvolta e ha difficoltà a rispondere alle domande…

• La paziente ricorda un’analoga lesione subita in passato e sembra avere difficoltà a rispondere alle domande generiche del personale. Nel suo fascicolo figurano degli antidepressivi.

• La lesione è lieve e la donna è stabile, ma dopo questa valutazione espressa del medico d’urgenza e il consulto del chirurgo resta ansiosa e continua a piangere.

• Sospetti che la guarigione sarà complicata dal suo stato emotivo.

• Ti chiedi se occorra un consulto con lo specialista di igiene mentale, se non addirittura con urgenza...

Caso 2

Un uomo di 55 anni lamenta dolore al torace e dispnea...

• Normalmente è sano e non ha precedenti problemi cardiaci.

• Dopo la sua valutazione in DEA rilevate un infarto miocardico acuto senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI), ed avviate la terapia antipiastrinica oltre agli anticoagulanti, poi lo ricoverate in reparto per la telemetria e l’eventuale coronarografia.

• Durante l’esame condotto nel DEA si presenta ansioso e inizia a piangere quando gli riferite che ha avuto un problema cardiaco: “mi cambierà completamente la vita, ho tanta paura che mi verrà un attacco più forte”.

• E tu ti chiedi se qualche intervento urgente possa alleviare questo stress mentale...

Caso 3

Una donna di 33 anni viene portata al PS dopo un incidente stradale contro una moto...

• Ha battuto la testa nell’impatto, ha una lieve fotofobia ed è uscita molto scossa dall’incidente... dice che ha temuto per la propria vita e ora è preoccupata per le altre persone coinvolte.

• Durante l’esame anamnestico racconta che ha avuto avversità nell’infanzia ma si è ben adattata senza precedenti interventi. Le ferite sono perlopiù superficiali e dopo l’indagine traumatologica secondaria la TC cranio risulta negativa. Nel complesso è neurologicamente intatta, e prevede di essere dimessa direttamente dal DEA.

• Quando le riferisci gli esiti, lei risponde: “non sarò più capace di guidare… ho troppa paura… potevo morire”. Tu trovi che l’esame traumatologico sia rassicurante, ma ti chiedi se dopo questo incidente ci saranno effetti psichici di lungo termine e se vi sia qualcosa da avviare finché la paziente è ancora nel DEA...

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