Emergency Medicine Practice 2019/11

11,90 €
Tasse incluse
An evidence-based approach to emergency medicine
 
Autori: Patrick Maher, Emily Taub 
Revisore scientifico della versione italiana: Bruno Tartaglino
Formato

Riferimento: EMP2019_1119
ISBN / ISSN: 1592-3533
Autori: AAVV
Tipologia di Prodotto: Rivista
Anno di pubblicazione: 2019
Formato: pdf
Pagine: 28
Descrizione dettagliata

Gestione nel DEA dei pazienti in terapia con anticoagulanti orali diretti (DOAC)
 
Obiettivi formativi
Dopo la lettura del presente articolo, sarete in grado di:
1. Monitorare e trattare nel DEA i pazienti in terapia con DOAC.
2. Avviare le specifiche strategie di antagonismo alle emorragie causate dai DOAC.
3. Esporre le possibili applicazioni e considerazioni sulla prescrizione dei nuovi DOAC nel DEA.
 
Abstract
Dalla loro approvazione da parte della FDA una decina di anni fa, i farmaci anticoagulanti ad azione diretta per via orale (direct oral anticoagulant, DOAC) sono entrati nell’uso comune per la terapia e la profilassi delle malattie tromboemboliche. Questi anticoagulanti (che comprendono inibitori del fattore Xa e un inibitore diretto della trombina) offrono ai pazienti dei possibili vantaggi rispetto al warfarin, ma le emergenze emorragiche con i DOAC possono porre difficoltà sia diagnostiche che terapeutiche in quanto, al contrario degli anticoagulanti tradizionali, il loro effetto terapeutico non può essere monitorato facilmente e direttamente con i comuni esami della coagulazione. Questo articolo passa in rassegna la crescente mole di lavori scientifici sull’uso ed i rischi dei DOAC nei Dipartimenti di Emergenza, compresi l’avvio della terapia e le strategie di antagonismo. 
 
Introduzione
Dall’approvazione del dabigatran da parte della FDA nel 2010, le prescrizioni di questa nuova famiglia di farmaci ad effetto anticoagulante diretto sono aumentate notevolmente. Negli Stati Uniti oggi i DOAC sono la ragione di tante visite ambulatoriali quante quelle dovute al warfarin; questa tendenza è stata osservata anche negli altri Paesi, dato che l’uso dei DOAC è cresciuto rapidamente. Dando per assunto che ciò continui, i medici d’urgenza continueranno a vedere sempre più pazienti in terapia con i DOAC che andranno a sostituire gli altri farmaci anticoagulanti.
Rispetto al warfarin e agli altri anticoagulanti orali i DOAC offrono dei benefici tra cui monitoraggio meno frequente e minori complicanze emorragiche. Inizialmente la raccomandazione all’uso dei DOAC era stata messa in discussione per la mancanza di un efficace fattore antagonista da usare nel caso di un’emergenza, e per il rischio di sovraddosaggio involontario nei pazienti con un metabolismo alterato dei farmaci. Come con gli anticoagulanti tradizionali, i pazienti in terapia con i DOAC sono spesso pazienti complessi e possono rivolgersi frequentemente alle cure del PS.
Questo numero di Emergency Medicine Practice si concentra sugli aggiornamenti della letteratura sui DOAC avvenuti dall’ultima revisione risalente al 2013. Da allora sono stati condotti molti studi, tra cui controlli di lungo termine con estesi trial e dati sui registri dei pazienti in terapia con i DOAC. Data la probabilità che questi farmaci continueranno a diffondersi, i medici d’urgenza devono avere familiarità con il loro dosaggio, monitoraggio, antagonismo e rischio nella pratica clinica. Questo articolo di revisione affronterà particolarmente l’indicazione all’uso dei DOAC per la prevenzione dell’ictus nella fibrillazione atriale e per la terapia e la prevenzione delle recidive della TVP.
 
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