Emergency Medicine Practice 2019/03

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Tasse incluse
An evidence-based approach to emergency medicine
 
Revisore scientifico della versione italiana: Bruno Tartaglino
Formato

Riferimento: EMP2019_0319
ISBN / ISSN: 1592-3533
Tipologia di Prodotto: Rivista
Anno di pubblicazione: 2019
Formato: pdf
Pagine: 24
Descrizione dettagliata
I danni da elettricità in DEA: aggiornamento secondo le evidenze scientifiche
 
Dopo la lettura del presente articolo, sarai in grado di:
1. Descrivere la fisiopatologia e l’epidemiologia delle lesioni da elettricità e fulmini, sia evidenti che occulte.
2. Determinare la severità delle lesioni sulla base della dinamica dello shock elettrico e dell’esame fisico.
3. Formulare le disposizioni per i pazienti sulla base della severità della lesione e della probabilità che si verifichino effetti posticipati.
 
Abstract
 
I danni da elettricità possono essere causati dall’esposizione alla corrente da fonte a basso voltaggio, alto voltaggio o da fulmini, e saranno le circostanze dell’incidente a dettare le strategie di gestione dei casi. I tessuti umani hanno caratteristiche di resistenza diversa e variabile suscettibilità al danno, pertanto le lesioni possono essere termiche, elettriche e/o meccaniche e possono provocare ustioni, trombosi, contrattura tetanica, cadute e danni da esplosione. L’articolo di questo mese affronta una revisione dei tipi di traumi osservati a seguito di scosse elettriche, e del modo in cui i vari organi e apparati possono essere danneggiati per effetti occulti o ritardati, nonché delle specifiche strategie ottimali di rianimazione e gestione secondo le migliori evidenze scientifiche. 
I danni da corrente possono colpire ogni organo e apparato provocando traumi e squilibri termici, elettrofisiologici e metabolici. I pazienti possono presentarsi in modo simile alle vittime di eventi cardiaci, traumatici o di ustioni, rendendo difficile il riconoscimento e a volte la raccolta dell’anamnesi.
La gestione di questi casi si è modificata nel tempo, soprattutto nelle raccomandazioni del monitoraggio cardiaco e nella cura otorinolaringoiatrica per le ustioni orali da elettricità nella popolazione pediatrica.
 I casi
Arrivi al lavoro al tuo PS del Centro Ustioni, e subito l’infermiera ti porta al box di rianimazione n. 1. L’ambulanza ha portato un uomo sulla trentina, in arresto cardiaco. Stava aiutando la figlia a costruire uno strano attrezzo detto “la scala di Giacobbe” (un esperimento casalingo che produce un arco voltaico). Alla presentazione era in asistolia, ma prima dell’arrivo in ospedale è entrato in fibrillazione ventricolare. Ti domandi se l’arresto cardiaco sia da collegarsi all’apparecchio, e quale debba essere il passo successivo...
Appena inizi il turno, ti chiedi dove sia la collega a cui devi dare il cambio, e la risposta arriva subito: nel box di rianimazione n. 2 viene aperta la tenda e la vedi intenta a intubare un giovane. La collega ti dice che è stato portato in ambulanza a causa “di ustioni”; era caduto a terra dall’altezza di circa 3 metri e mezzo dopo che con lo spazzolone ha toccato un cavo elettrico posto sopra il mezzo semiarticolato che stava pulendo. Vi sono ustioni minori alle mani e alla parete toracica, ma è più preoccupante il fluido rosa che fuoriesce dalle orecchie e dal naso. Mentre esamini il paziente, ti chiedi quale siano le priorità per occuparti di lui al meglio...
Proprio quando ti siedi, un infermiere ti dice di aver portato un altro caso di lesioni elettriche nel box di rianimazione n. 3; il paziente è un uomo di 24 anni che ha toccato accidentalmente una presa elettrica e che è stato gettato all’indietro sul pavimento. Non ha battuto la testa, ma lamenta di avvertire un “formicolio” diffuso a tutto il corpo, e una leggera nausea. I parametri vitali sono: pressione arteriosa 130/86 mm Hg, frequenza respiratoria 16 atti/min, frequenza cardiaca 68 battiti/min, ossigenazione 100% in aria ambiente. Il giovane non ha un’anamnesi rilevante, e risulta normale all’esame fisico. L’infermiere ti chiede se deve predisporre un ECG e un prelievo per la troponina; ma tu ti chiedi... sarà questa la cosa migliore da fare?
 
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