Emergency Medicine Practice 2018/10

9,90 €
Tasse incluse
An evidence-based approach to emergency medicine
 
Autori: Ashley Shreves, Trevor R. Pour.
Responsabile scientifico ed. italinana: Bruno Tartaglino  
Formato

Riferimento: EMP2018_1018
ISBN / ISSN: 1592-3533
Autori: AAVV
Tipologia di Prodotto: Rivista
Anno di pubblicazione: 2018
Formato: pdf
Pagine: 24
Descrizione dettagliata
Gestione in DEA della dispnea nei malati terminali
 
Obiettivi formativi
Dopo la lettura del presente articolo, dovreste essere in grado di:
1. Individuare i segni della malattia terminale.
2. Adattare gli esami diagnostici e il trattamento in DEA per ottimizzare il sollievo del paziente in fin di vita.
3. Spiegare l’azione di sollievo degli oppiacei nella dispnea acuta.
4. Descrivere il ruolo delle terapie coadiuvanti nel trattamento della dispnea acuta, comprese le benzodiazepine, i farmaci antisecretori e gli interventi non farmacologici.
 
 
La dispnea è uno dei sintomi più gravi provati dai pazienti prossimi al decesso, ed è un motivo comune di accesso al PS da parte di tali malati terminali. Molti stati patologici e varie malattie acute possono causareinsufficienza respiratoria altermine della vita, e la loro gestione tende ad essere sintomatica invece che diagnostica, particolarmente nei soggetti per i quali il sollievo alla sofferenza è l’obiettivo più importante. Gli oppiacei sono i farmaci più efficaci e più ampiamente studiati per la palliazione della dispnea in questa popolazione, mentre possono essere adottate anche terapie coadiuvanti come l’ossigeno, la NIPPV e il ventilatore manuale. Anche le benzodiazepine possono essere utili per alcuni pazienti. Il coinvolgimento precoce degli specialisti di medicina palliativa e/o dei servizi di Hospice per i pazienti terminali possono facilitare la gestione ottimale dei sintomi e il trasferimento per la presa in cura.
La dispnea è uno dei sintomi più comuni sofferti dai pazienti in fin di vita. Tra quelli oncologici, il 70% - 80% ne soffre in qualche momento durante le 6 settimane prima della morte, e in modo significativamente crescente nelle ultime 2 settimane. Nei soggetti con diagnosi terminali non tumorali come la BPCO e l’insufficienza cardiaca congestizia, la severità della dispnea è la più elevata, ma relativamente stabile fino alla morte. La dispnea si pone tra uno dei sintomi più desolanti per i pazienti e per i familiari, in quanto limita la qualità della vita ed aumenta l’ansia e la paura. Il presente numero di Emergency Medicine Practice affronta la letteratura corrente sulla gestione in PS dei pazienti adulti con malattie gravi o terminali che presentano dispnea, prendendo in esame molte delle questioni emergenti che gravitano intorno al termine della vita e alle cure palliative.
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