Emergency Medicine Practice 2017/04

9,90 €
Tasse incluse
An evidence-based approach to emergency medicine
 
Responsabile scientifico ed. italinana: Bruno Tartaglino 
 
Autori: Gregory S. Podolej, Christine Babcock.
 

Dopo la lettura del presente numero, dovreste essere in grado di:
1. Descrivere i vari tipi di priapismo ed identificare i fattori di rischio del priapismo ischemico.
2. Descrivere le modalità diagnostiche usate per differenziare il priapismo ischemico, non-ischemico e ischemico ricorrente.
3. Applicare un approccio terapeutico per fasi successive.
Formato

Riferimento: EMP2017_0417
ISBN / ISSN: 1592-3533
Autori: AAVV
Tipologia di Prodotto: Rivista
Anno di pubblicazione: 2017
Formato: pdf
Pagine: 18
Descrizione dettagliata
La gestione del priapismo nel Dipartimento di Emergenza
Il priapismo è un’emergenza genitourinaria che richiede una valutazione approfondita e urgente. Esistono tre tipi di priapismo: ischemico, non-ischemico e ischemico ricorrente. Il priapismo ischemico rappresenta il 95% dei casi e deve essere trattato entro 4-6 ore per ridurre al minimo le morbilità, compresa l’impotenza. La diagnosi di priapismo ischemico è fortemente basata sull’anamnesi e sull’esame fisico e può essere facilitata dall’emogasanalisi sul sangue prelevato dal pene e dall’esame ecografico dello stesso. Questo numero fa una rassegna aggiornata dell’evidenza sul trattamento del priapismo ischemico nel DEA adottando un approccio per fasi successive che inizia con l’aspirazione del sangue cavernoso, irrigazione con soluzione salina fredda ed un’iniezione locale con agenti simpaticomimetici. La gestione basata sull’evidenza e l’adeguato follow-up urologico del priapismo non-ischemico e di quello ischemico recidivo ottimizzano gli esiti per i pazienti e l’impiego delle risorse.
 
Introduzione 
Le cause genitourinarie di accesso al PS sono circa il 5% di tutte le presentazioni negli Stati Uniti,1 ed una tra le più serie di queste emergenze è quella che riguarda gli uomini affetti da priapismo. Il priapismo viene definito come una persistente erezione del pene che continua per ore oltre (o indipendentemente da) uno stimolo sessuale. Vi sono 3 tipi principali di priapismo:
• Ischemico (anche detto “a basso flusso”)
• Non-ischemico (anche detto “ad alto flusso”)
• Ischemico recidivante (anche detto “ricorrente” o “intermittente”).
Il priapismo ischemico rappresenta una sindrome compartimentale del pene, la quale rende questo tipo di priapismo una vera emergenza che richiede intervento rapido. Le alterazioni dovute all’ischemia iniziano entro le 12 ore di un’erezione costante, a  cominciare con un edema interstiziale che progredisce fino al denudamento dell’endotelio sinusoidale e l’adesione dei trombociti a 24 ore. Dopo circa 48 avviene la necrosi del muscolo liscio e proliferano le cellule di tipo fibroblastico. Dopo 48 ore di priapismo ischemico, il 100% dei pazienti va incontro a un certo livello di fibrosi irreversibile del corpo cavernoso che influisce negativamente sulla funzione erettile e può condurre all’impotenza permanente. L’incidenza del priapismo ischemico è di 1-5 casi/100.000 uomini, per quanto sia superiore in alcuni sottogruppi di popolazione (particolarmente tra gli uomini con l’anemia falciforme). Il rischio di essere affetti da priapismo ischemico nell’arco della vita è del 29%-42% per un uomo con anemia falciforme. 
La diagnosi e la gestione del priapismo è una competenza del medico d’urgenza. Il presente numero di Emergency Medicine Practice fornisce una rassegna della letteratura e delle raccomandazioni basate sulla miglior pratica sul modo di gestire questa condizione ed ottimizzare gli esiti per i pazienti.
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