Emergency Medicine Practice 2021/03

11,90 €
Tasse incluse
An evidence-based approach to emergency medicine 
 
Autori: Gi Xiang Lee, MD, Highland Hospital, Oakland, CA
 
David K. Duong, MD, MS, FACEP Associate Clinical Professor, University of California San Francisco School of Medicine, San Francisco, CA; Associate Residency Program Director, Highland Hospital, Oakland, CA 
 
Revisore scientifico della versione italiana: Bruno Tartaglino
Formato

Riferimento: EMP2021_0321
ISBN / ISSN: 1592-3533
Autori: AAVV
Tipologia di Prodotto: Rivista
Anno di pubblicazione: 2021
Formato: pdf
Pagine: 22
Descrizione dettagliata
 
Rabdomiolisi: la gestione basata sulle prove di efficacia nel DEA
Obiettivi formativi
Dopo la lettura del presente articolo, sarete in grado di:
1. Esporre le cause di rabdomiolisi.
2. Spiegare l’importanza della tempestività di diagnosi e gestione della rabdomiolisi.
3. Descrivere il migliore programma terapeutico della rabdomiolisi sulla base della causa scatenante e del grado di severità.
 
Abstract
La rabdomiolisi è un processo patologico pericoloso per la vita che deve essere trattato al più presto per evitare conseguenze potenzialmente mortali. La gran parte dell’evidenza che riguarda la gestione della rabdomiolisi è composta da ricerche retrospettive, spesso provenienti da grandi eventi catastrofici, mentre molte pratiche che sono state adottate come trattamenti standard si basano su piccoli studi pubblicati oltre 30 anni fa. Il nostro articolo rivede la letteratura attuale sulla rabdomiolisi e offre le raccomandazioni relative a ciascun passaggio di cura, dall’ambito preospedaliero fino alle disposizioni finali. L’evidenza scientifica viene esaminata sotto il profilo della varietà delle terapie che vengono usate per gestire la rabdomiolisi, della possibilità di individuare una predisposizione genetica a questa condizione e delle raccomandazioni terapeutiche che migliorano gli esiti dei pazienti.
 
Introduzione
La rabdomiolisi è una patologia complessa nella quale la lesione di cellule muscolari porta al rilascio del contenuto endocellulare, tra cui mioglobina, creatinchinasi (CK) ed elettroliti; l’eccesso di queste sostanze nello spazio extracellulare ha effetti tossici che causano una sindrome clinica che colpisce soprattutto i reni ma che ha conseguenze su tutti gli organi e gli apparati, con presentazioni cliniche molto varie. Sono pochi i dati sull’incidenza della rabdomiolisi, principalmente a causa della variegata popolazione osservata, ma in parte anche per la carenza di studi epidemiologici prospettici e definizioni standardizzate, nonché di diagnosi mancate e report sui casi lievi. Uno studio del 1994 ha trovato un’incidenza dello 0,074% in un periodo di 7 anni tra i pazienti di un grande ospedale universitario. 
Per contro, uno studio del 2004 su 5 anni di esami routinari su tutti i pazienti di Terapia Intensiva che avevano subito traumi ha riscontrato che la rabdomiolisi era presente nell’85% di questi casi.
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