Emergency Medicine Practice 2020/11

11,90 €
Tasse incluse
An evidence-based approach to emergency medicine 
 
Autori
Delbert D. Clark, DO, FAAEM
Staff Physician, Emergency Medicine Department, Naval Hospital Camp Pendleton, Oceanside, CA 
 
Morgan McGuire, MD
Staff Physician, Emergency Medicine Department, Naval Medical Center San Diego, San Diego, CA 
 
Mary Jones, MD
Staff Physician, Emergency Medicine Department, Naval Medical Center San Diego, San Diego, CA 
 
Heather Bruner, MD, FAAEM
Assistant Clinical Professor of Palliative Medicine, University of California San Diego, San Diego, CA 
 
David Bruner, MD, FAAEM
Staff Physician, Department of Emergency Medicine, Scripps Mercy Hospital, San Diego, CA  
 
Revisore scientifico della versione italiana: Bruno Tartaglino
 
Formato

Riferimento: EMP2020_1120
ISBN / ISSN: 1592-3533
Autori: AAVV
Tipologia di Prodotto: Rivista
Anno di pubblicazione: 2020
Formato: pdf
Pagine: 32
Descrizione dettagliata
Le tachiaritmie sopraventricolari nel Dipartimento di Emergenza
 
Obiettivi formativi
Dopo la lettura del presente articolo, sarete in grado di:
1. Individuare le comuni tachiaritmie sopraventricolari ed esporne le cause.
2. Conoscere i trattamenti specifici per i diversi tipi di tachiaritmie sopraventricolari.
3. Presentare i vantaggi e gli svantaggi associati ad ogni intervento possibile.
4. Decidere le disposizioni più appropriate in base alle differenti presentazioni.
 
Abstract
 
La diagnosi e la terapia delle tachiaritmie sopraventricolari sono un impegno quotidiano nella medicina d’urgenza che viene agevolato da nuovi approcci che possono migliorare l’efficienza e gli esiti. Il nostro articolo fornisce una revisione complessiva delle tachicardie sopraventricolari, della loro fisiopatologia, della diagnosi differenziale e delle caratteristiche elettrocardiografiche. L’evidenza clinica che aiuta e guida la pratica attuale è costituita largamente da molti studi osservazionali e da pochi trial randomizzati controllati. Affronteremo le strategie attuali nella fase preospedaliera e nel DEA, andando oltre l’uso dell’adenosina e dei calcioantagonisti; forniremo inoltre le raccomandazioni terapeutiche basate sulla migliore evidenza scientifica disponibile. 
 
 
Introduzione
I pazienti che lamentano “palpitazioni del cuore” rappresentano circa 50.000 accessi annuali ai Dipartimenti di emergenza degli Stati Uniti. Questo sintomo si rivela spesso benigno, ma i medici d’urgenza devono rapidamente e accuratamente riconoscere e trattare le aritmie severe per ottimizzare le possibilità di arrivare ad esiti favorevoli. Le tachiaritmie possono comportare un difficile approccio: uno studio riporta che soltanto il 18% delle sindromi di Wolff-Parkinson-White (WPW) viene diagnosticato tra i pazienti che hanno una concomitante fibrillazione atriale.
Le tachicardie sopraventricolari (TSV) sono aritmie a complessi stretti la cui origine o mantenimento dipendono dal nodo atrioventricolare (AV) o dal tessuto atriale. Solitamente i pazienti con TSV sono coscienti e stabili: questa condizione concede il tempo di valutare le possibili scelte terapeutiche, ma nel caso il paziente sia instabile è necessaria un’azione immediata. Il primo passaggio è la corretta individuazione del ritmo elettrocardiografico; mancare la diagnosi può condurre al trattamento errato e al conseguente peggioramento clinico. Le possibilità terapeutiche delle TSV sono in evoluzione, con la recente identificazione di nuove manovre di Valsalva ed un rinnovato interesse per i calcioantagonisti, trattamenti che in specifici casi si pongono come alternativa all’adenosina.
Questo numero di Emergency Medicine Practice fornisce un’estesa revisione della letteratura sulle TSV ed un aggiornamento sui progressi nella gestione e sul relativo dibattito.
 
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