Emergency Medicine Practice 2020/04

11,90 €
Tasse incluse
An evidence-based approach to emergency medicine 
 
Autore
Julianna Jung, MD, MEd, FACEP
Associate Professor of Emergency Medicine, Johns Hopkins University School of Medicine, Baltimore, MD
 
Sharon Bord, MD, FACEP
Assistant Professor Johns Hopkins University School of Medicine, Department of Emergency Medicine, Baltimore, MD  
 
Revisore scientifico della versione italiana: Bruno Tartaglino
 
Formato

Riferimento: EMP2020_0420
ISBN / ISSN: 1592-3533
Autori: AAVV
Tipologia di Prodotto: Rivista
Anno di pubblicazione: 2020
Formato: pdf
Pagine: 30
Descrizione dettagliata
Gestione nel DEA dell’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI)
 
Obiettivi formativi
Dopo la lettura del presente articolo, sarete in grado di:
1. Esporre le caratteristiche epidemiologiche e cliniche del dolore toracico ad elevato rischio ed applicare correttamente gli strumenti di stratificazione del rischio.
2. Descrivere la gestione medica essenziale dei pazienti con lo NSTEMI.
3. Esporre gli aspetti di incertezza e controversia nella gestione medica di questi pazienti.
4. Individuare i pazienti NSTEMI ad alto rischio che possono essere trattati con una precoce gestione invasiva.
5. Esporre la diagnosi e la gestione dello NSTEMI in determinate popolazioni di pazienti.
Abstract 
L’infarto miocardico senza sovraslivellamento del segmento ST (Non-ST-Segment Elevation Myoicardial Infarction, NSTEMI) è due volte più comune dell’infarto con sovraslivellamento del tratto ST (STEMI) e la poca chiarezza sul miglior modo di gestire questa patologia può condurre ad eventi avversi. Nel nostro articolo riassumiamo le linee guida nazionali statunitensi per la gestione dello NSTEMI sotto il profilo concernente il DEA, tenuto conto dell’evidenza scientifica esistente. Vengono affrontati gli aspetti riguardanti alcune popolazioni speciali, nonché le nuove modalità diagnostiche e terapeutiche. 
 Il dolore toracico è negli USA la seconda causa di accesso al Pronto Soccorso, con 6.400.000 visite ogni anno. Per un quarto di questi pazienti verranno formulate diagnosi finali di sindromi coronariche acute, ma tra essi quasi la metà presenterà elettrocardiogrammi non diagnostici.
 
Introduzione
I medici d’urgenza devono essere in grado di differenziare i pazienti con ischemia cardiaca da quelli con cause più benigne di dolore al torace. Nonostante ciò, il 2% circa dei pazienti che accedono ai DEA con una SCA riceve una diagnosi errata e viene dimesso inopportunamente. La mancata/errata diagnosi è più diffusa tra le donne di età inferiore ai 55 anni; altri importanti fattori di rischio sono l’appartenenza ad etnie non bianche, la dispnea come sintomo di presentazione e un ECG normale o non
diagnostico. La mancata ospedalizzazione dei pazienti con una SCA quasi ne raddoppia il rischio di morte e si associa ad importanti responsabilità legali.
L’infarto miocardico viene definito come l’evidenza clinica di ischemia miocardica acuta in presenza di biomarker elevati oltre il 99° percentile. L’aumento dei biomarker in assenza di ischemia clinicamente evidente è denominata lesione miocardica.
 
Questo numero di Emergency Medicine Practice fornisce un’approfondita revisione della letteratura sullo NSTEMI, dei riscontri diagnostici e delle raccomandazioni di miglior pratica.
 
I pazienti con IM che non rispondono ai criteri dello STEMI ricadono nell’attribuzione dello NSTEMI, il quale è più comune del primo rappresentando il 60%-70% degli infarti miocardici. L’incidenza dello STEMI è diminuita negli ultimi anni, mentre quella dello NSTEMI è rimasta stabile o cresciuta leggermente.
 
 
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