Emergency Medicine Practice 2018/06

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Tasse incluse
An evidence-based approach to emergency medicine
 
Autori: Karalynn Otterness, Christine Ahn
Revisore scientifico della versione italiana: Bruno Tartaglino
 
Formato

Riferimento: EMP2018_0618
ISBN / ISSN: 1592-3533
Autori: AAVV
Tipologia di Prodotto: Rivista
Anno di pubblicazione: 2018
Formato: pdf
Pagine: 28
Descrizione dettagliata
Gestione in DEA dei danni da inalazione di fumo negli adulti
Il danno da inalazione di fumo aggrava la morbilità e la mortalità dei pazienti vittime di incendio. Le ustioni delle vie respiratorie superiori, l’infiammazione causata dagli agenti irritanti alle vie inferiori, e gli effetti sistemici del monossido di carbonio e del cianuro comportano ulteriore danno. Manca un protocollo diagnostico standardizzato per il danno da inalazione, e la gestione dei casi resta perlopiù di supporto. I medici devono inoltre mantenere un alto indice di sospetto sulle concomitanti lesioni traumatiche. La diagnosi è soprattutto clinica, adiuvata dalla broncoscopia e da altri esami complementari. Il trattamento prevede il supporto delle vie aeree e respiratorio, la ventilazione protettiva del polmone, l’ossigenoterapia al 100% o iperbarica per l’intossicazione da monossido di carbonio e l’idrossicobalamina per quella da cianuro. Dato il carattere progressivo di questi danni, molti pazienti che hanno inalato fumo richiedono stretto monitoraggio dell’eventuale compromissione delle vie aeree.

Obiettivi formativi
Dopo aver completato la lettura di questo numero, dovresti essere in grado di:

1. Diagnosticare e classificare i danni da inalazione di fumo.
2. Riconoscere e trattare le intossicazioni da monossido di carbonio e da cianuro.
3. Conoscere le indicazioni all’intubazione a seguito dell’inalazione di fumo.
4. Avviare e monitorare le strategie di ventilazione e le terapie aggiuntive.
 
Introduzione
Come questi casi evidenziano, non è insolito dover trattare diversi pazienti esposti ad un grave incendio e trasportati al PS nello stesso momento, con necessità di valutazione urgente e stabilizzazione.
I danni da inalazione causano notevole morbilità e mortalità alle vittime di incendi, le cui lesioni possono variare da una sintomatologia minimale al pericolo per la vita. La presenza di danni da inalazione è un predittore indipendente di mortalità, e peggiora la prognosi in confronto a quella dei pazienti di analoga fascia di età e simili percentuali di superficie cutanea ustionata, che non abbiano subìto danni da inalazione. Nei pazienti con ustioni cutanee, la presenza di contestuale danno da inalazione aumenta la necessità di fluidi, le complicanze polmonari e la mortalità complessiva. Analogamente, i pazienti con danni da inalazione di fumo vanno incontro a una maggiore mortalità quando sono presenti ustioni cutanee.
I dati indicano che il 5% - 10% dei pazienti ospedalizzati per ustioni presenta contestualmente danni da inalazione di fumo, e che la presenza di tali danni aumenta del 20% la mortalità, la quale raggiunge il 60% se si sviluppa una polmonite secondaria. Per tali motivi le lesioni da inalazione sono uno dei criteri per il trasferimento ad un Centro ustionati.
La diagnosi e la previsione dei danni da inalazione possono essere difficoltose, a causa dell’assenza di score di severità standardizzati. Inoltre la previsione della gravità è sovente difficile nella fase acuta, poiché la maggior parte del danno non è visibile alla presentazione iniziale. Sono stati proposti diversi schemi di classificazione, che però non hanno mostrato affidabilità predittiva della prognosi dei pazienti.
Non può essere sottostimata la natura insidiosa dei danni da inalazione, sia per il loro sviluppo tardivo che per l’associata esposizione all’intossicazione. È pertanto essenziale la capacità del medico d’urgenza di sospettare, diagnosticare e gestire efficacemente i danni da inalazione. La gestione è fondamentalmente di supporto, con alcune strategie (es. ossigeno iperbarico, gestione proattiva delle vie aeree, tecniche di ventilazione) tuttora oggetto di controversia. I criteri diagnostici standardizzati sono carenti, le strategie di trattamento sono meno che ottimali, mentre morbilità e mortalità restano elevate.
Questa edizione di Emergency Medicine Practice presenta una revisione esaustiva della letteratura esistente, offre le raccomandazioni di miglior pratica sulla gestione dei pazienti con danni da inalazione ed evidenzia le aree che necessitano di ulteriore ricerca. Per informazioni circa la valutazione e il trattamento dei pazienti con ustioni termiche nel DEA si veda il numero di Maggio 2018: “Gestione dei pazienti con ustioni da calore nel Dipartimento di Emergenza”.
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