Emergency Medicine Practice 2014/02
19,80 €
Tasse incluse
Genere: Rivista mensile
Anno di pubblicazione: 2014
Formato: online
Pagine: 24
Anno di pubblicazione: 2014
Formato: online
Pagine: 24
L’anemia nel Dipartimento d’Emergenza: valutazione e trattamento
L’anemia è un problema comune, diffuso a livello mondiale, associato a sintomi non specifici. Lo scopo iniziale della valutazione in emergenza è di determinare se il problema sia acuto o cronico. L’anemia acuta è più comunemente associata a perdite ematiche ed il paziente è solitamente sintomatico. L’anemia cronica è, invece, solitamente ben tollerata e spesso scoperta casualmente. Una volta diagnosticata, l’eziologia dell’anemia può spesso essere determinata con un approccio sistematico. La gravità dell’anemia influisce sull’outcome clinico, specialmente nei pazienti critici; quale sia, però, la soglia per trasfondere non è stato chiarito in modo univoco. La valutazione della letteratura e delle linee guida correnti non dirime questa controversia, ma suggerisce che una strategia trasfusionale restrittiva (ad es. per pazienti con emoglobina < 6-8 g/dL) viene associata ad outcome migliori rispetto ad una strategia più liberale. Alcune forme di anemia possono beneficiarsi di opzioni terapeutiche ben definite (quali l’anemia falciforme), e si scoraggia decisamente l’uso empirico di supplementazione con elementi nutritivi per curare le anemie di eziologia incerta.
L’anemia è un problema comune, diffuso a livello mondiale, associato a sintomi non specifici. Lo scopo iniziale della valutazione in emergenza è di determinare se il problema sia acuto o cronico. L’anemia acuta è più comunemente associata a perdite ematiche ed il paziente è solitamente sintomatico. L’anemia cronica è, invece, solitamente ben tollerata e spesso scoperta casualmente. Una volta diagnosticata, l’eziologia dell’anemia può spesso essere determinata con un approccio sistematico. La gravità dell’anemia influisce sull’outcome clinico, specialmente nei pazienti critici; quale sia, però, la soglia per trasfondere non è stato chiarito in modo univoco. La valutazione della letteratura e delle linee guida correnti non dirime questa controversia, ma suggerisce che una strategia trasfusionale restrittiva (ad es. per pazienti con emoglobina < 6-8 g/dL) viene associata ad outcome migliori rispetto ad una strategia più liberale. Alcune forme di anemia possono beneficiarsi di opzioni terapeutiche ben definite (quali l’anemia falciforme), e si scoraggia decisamente l’uso empirico di supplementazione con elementi nutritivi per curare le anemie di eziologia incerta.
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