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La chirurgia generale è affine alla chirurgia vascolare

La chirurgia generale è affine alla chirurgia vascolare

La Corte d'Appello conferma la sentenza di primo grado che aveva respinto la domanda di un chirurgo vascolare che, lamentando di essere stato demansionato perché adibito a un reparto di chirurgia generale, aveva chiesto la condanna del datore di lavoro ad adibirlo a mansioni corrispondenti alla sua qualifica e specializzazione, oltre al risarcimento del danno conseguente alla dequalificazione da lui subita in ragione dello svuotamento della sezione di chirurgia vascolare, aggregata alla chirurgia generale.

Il giudice di secondo grado osserva che in realtà il medico aveva continuato a svolgere l'attività chirurgica vascolare sebbene in misura ridotta rispetto al passato, in quanto adibito anche a interventi di chirurgia generale e che, non essendo sindacabile la scelta organizzativa datoriale di dare meno impulso alla chirurgia vascolare, è insussistente una violazione dell'art. 52 d.lgs. 165/2001 che regola l’esercizio dello ius variandi rispetto alle mansioni da fare svolgere al dipendente.

La Corte di Cassazione con ordinanza n. 8561/22 respingeva il ricorso del chirurgo, confermando la sentenza d’appello.

L’interessato non soddisfatto della decisione presenta un ricorso per revocazione avverso la predetta ordinanza, sostenendo che la Corte era incorsa in un errore di percezione relativo a un dato di fatto incontestabile, risultando dal decreto del Ministero della Sanità del 31.01.2008 che l’attività di chirurgia vascolare non è affine a quella di chirurgia generale.

La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con la recente ordinanza n. 12715/2023, depositata il 10.05.23, dichiara inammissibile il ricorso e condanna il chirurgo al pagamento delle spese di lite.

Afferma, in particolare, la Suprema Corte che non sussiste l’invocato errore perché lo ius variandi datoriale è stato ritenuto giustificato perché esercitato entro i limiti della “contiguità professionale” alla luce del punto 7 del citato decreto ministeriale ove si legge testualmente che la chirurgia generale è una disciplina affine alla chirurgia vascolare.

A cura di Sergio Fucci - Giurista e bioeticista, già consigliere presso la Corte d’Appello di Milano e magistrato tributario

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