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Indennità di maternità

Indennità di maternità

La competente Corte d’Appello conferma la decisione di primo grado che aveva respinto la domanda di un medico diretta a ottenere la condanna della Fondazione E.N.P.A.M. al pagamento dell'indennità di maternità osservando che il presupposto per il riconoscimento dell'indennità era l'inesistenza di altro trattamento di maternità, come lavoratrice pubblica o autonoma, mentre nella fattispecie concreta l’interessata aveva fruito, durante la gravidanza, di tutela economica a carico dell’INPS, in quanto titolare anche di un rapporto di lavoro subordinato. 

La dottoressa ricorre in cassazione deducendo che i giudici di merito avevano ricostruito erroneamente la normativa di riferimento in quanto ciò che il legislatore avrebbe inteso evitare è esclusivamente una duplicazione dell’indennità di maternità in relazione alla medesima situazione di lavoratrice professionale o autonoma e al corrispondente reddito, e non certo per redditi diversi e derivanti da attività di natura diversa.

La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con la recente sentenza n. 24973/2023, depositata il 22.08.23, rigetta il ricorso avanzato dalla dottoressa confermando così la correttezza della decisione impugnata.

La Suprema Corte, in particolare, osserva che le censure che investono l’interpretazione della disciplina normativa sono infondate alla stregua della giurisprudenza di legittimità che, in base al combinato disposto di cui agli artt. 70 e 71 del D.Lgs. n. 151 del 2001, esclude il diritto al cumulo di prestazioni da parte di diversi enti previdenziali in relazione allo stesso evento, ovvero la situazione di maternità; che quindi i giudici di merito hanno deciso correttamente perché l'inesistenza di altro trattamento di maternità, come lavoratrice pubblica o autonoma, configura un requisito essenziale per l'erogazione della prestazione in oggetto; che la predetta ricostruzione del quadro normativo di riferimento è conforme ai precetti costituzionali.

a cura di Sergio Fucci - Giurista e bioeticista, già consigliere presso la Corte d’Appello di Milano e magistrato tributario

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