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Il dissenso del giudice rispetto alle conclusioni dei C.T.U.

Il dissenso del giudice rispetto alle conclusioni dei C.T.U.

La Corte di Cassazione, terza sezione civile, con la recente sentenza n. 30032/2023, depositata il giorno 30.10.23, nel riformare una sentenza d’appello in tema di responsabilità medica nell’area dermatologica, ha affermato che se è indiscutibile che il giudice di merito, quale peritus peritorum, può dissentire dalle conclusioni del C.T.U. e giungere a una decisione di segno contrario, magari anche condividendo le conclusioni del C.T.U. di parte, è altrettanto indiscutibile che a tale risultato può pervenire solo fornendo un’adeguata motivazione. 

Sottolinea inoltre la Suprema Corte che non costituisce valida motivazione quella che si fonda su di un uso errato di una (in realtà inesistente) prova presuntiva, di talché la conclusione si risolve in una immotivata petizione di principio che nella sostanza non si confronta con le argomentazioni logico-scientifiche poste alla base delle conclusioni dei consulenti tecnici.

La sentenza impugnata è stata quindi cassata con rinvio ad altro giudice che dovrà provvedere al riesame del merito della vicenda alla luce delle risultanze delle C.T.U. esistenti in atti, ferma la facoltà di riconvocare a eventuali e ulteriori chiarimenti i C.T.U. a suo tempo nominati.

a cura di Sergio Fucci - Giurista e bioeticista, già consigliere presso la Corte d’Appello di Milano

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