Il delirio è una disfunzione cerebrale globale caratterizzata da concomitanti disturbi del livello di coscienza, attenzione, pensiero, percezione, memoria, comportamento psicomotorio, emozione e ritmo sonno-veglia. Disorientamento, fluttuazione dei sintomi e insorgenza acuta o improvvisa di tali disturbi sono altre caratteristiche del delirio. Il delirio è comune nei pazienti con cancro avanzato. In uno studio su pazienti oncologici terminali Massie nel 1987 ha riferito che più del 75% era affetto da delirio, soprattutto se era presente dolore. Un trattamento efficace è possibile in pazienti con malattia neoplastica avanzata, ma il delirio può non essere reversibile nelle ultime 24 a 48 ore di vita. (questo è molto probabilmente dovuto al fatto che si stanno verificando in questa fase processi irreversibili come l’ insufficienza multipla degli organi).
La diagnosi differenziale del delirio include la demenza, la depressione e altre sindromi psichiatriche. Un delirio ipoattivo con sonnolenza e apatia, può essere erroneamente diagnosticato come depressione. Un delirio iperattivo può essere confuso con episodi maniacali e psicotici, ansietà o acatisia. Poiché il delirio si presenta con compromissione della memoria, del pensiero, del giudizio e disorientamento, tale condizione è spesso confusa con la demenza. Tuttavia il delirio differisce dalla demenza in quanto il delirio ha una presentazione più acuta, spesso ha un decorso fluttuante e può essere reversibile con il trattamento. L’ esordio del delirio è rapido, mentre la demenza di solito si sviluppa lentamente, sebbene la demenza causata da un ictus o da anossia possa manifestarsi acutamente. Può quindi rivelarsi difficile distinguere l’ una dall’ altra condizione, sopratutto perché delirio e demenza non si escludono a vicenda: i pazienti con demenza sono anche predisposti al delirio. L’attenzione alla causa del delirio fornisce l'approccio migliore per il trattamento della maggior parte dei pazienti. Il delirio può essere provocato da uno o più fattori, tra cui l' encefalopatia metabolica, alterazioni elettrolitiche, infezioni, alterazioni ematologiche, deficit nutrizionali, sindromi paraneoplastiche, tumori cerebrali, metastasi del sistema nervoso centrale, disturbi convulsivi, ipossia e fattori ambientali. Inoltre, numerosi farmaci sono noti per provocare delirio in malati terminali. Per esempio gli oppioidi, agenti anticolinergici, corticosteroidi e agenti antineoplasti possono causare delirio, e la combinazione di tali farmaci può contribuire allo stato confusionale visto in questi pazienti.
Il trattamento del delirio nel paziente oncologico terminale può essere difficile perché, anche quando viene individuata la causa principale, essa può non essere reversibile (per esempio metastasi cerebrali). Ciononostante, anche in questo gruppo di pazienti, se i sintomi sono angoscianti per il paziente o la famiglia, può essere necessario un intervento farmacologico. I farmaci utili per la gestione del delirio comprendono neurolettici (ad esempio, aloperidolo, tioridazina, clorpromazina e Levomepromazina maleato) e le benzodiazepine (per esempio diazepam, lorazepam e midazolam). L’ aloperidolo è spesso citato come farmaco di prima scelta nel trattamento del delirio. Molti di questi studi che sono stati condotti sull’ alloperidolo sono stati condotti nel postoperatorio e nella popolazione anziana, mentre pochi studi sono stati eseguiti su pazienti con cancro avanzato. I pazienti nei loro ultimi giorni di vita possono però essere candidati per terapie farmacologiche più intensive per il trattamento di questa condizione clinica. Il delirio è presente nel 26%–44% dei pazienti con cancro avanzato al tempo del ricovero in un ospedale per acuti o in una unità di cure palliative e l’ 80% dei pazienti con cancro avanzato sviluppa un delirio negli ultimi giorni o nelle ultime ore prima della morte.
Caratteristiche del delirio
Vi sono tre tipi clinici di delirio:
1. Iperattivo
2. Ipoattivo
3. Misto
Vi possono essere casi di delirio alternante iper e ipoattivo. I pazienti con delirium iperattivo hanno una prognosi migliore rispetto a quelli con delirio ipoattivo e il delirio ipoattivo è più resistente al trattamento farmacologico. La maggior parte dei deliri è di tipo misto. Recensioni
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