Il rischio di responsabilità legale nelle dimissioni contro il parere dei sanitari

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The risk of malpractice liability in discharge against medical advice
Formato

Riferimento: DIM2014_0514_CC2
Autori: Carolina Prevaldi, Claudio Bianchin, Mario Saia
Tipologia di Prodotto: Review
Anno di pubblicazione: 2014
Formato: on line
Pagine: 5
Descrizione dettagliata
il caso clinico in diritto
Il Sig. F. A., avendo accusato un persistente dolore al torace, era stato accompagnato presso il Pronto Soccorso della struttura ospedaliera. Poiché i controlli eseguiti non avevano rivelato alcuna significativa alterazione fisiologica in atto, egli aveva deciso di lasciare l’ospedale e ritornare alle proprie occupazioni, rifiutando di sottoporsi ad ulteriori accertamenti. La visita presso
l’ospedale si era svolta tra le ore 10,40 e le ore 10,50. Il paziente veniva dimesso con diagnosi di “toracoalgia”, con la prescrizione di analgesici e il consiglio di recarsi dal medico curante.
 
Circa un’ora dopo, intorno alle 11,55, l’uomo si era sentito ancora male e, allertato il 118, era ritornato in ospedale, ove è successivamente deceduto alle ore 12,40, dopo vane manovre rianimatorie. Per quanto sopra, il medico del Pronto Soccorso che aveva dimesso il paziente veniva rinviato a giudizio. Secondo la pubblica accusa egli avrebbe determinato la morte del paziente a causa della sua negligenza, imprudenza e imperizia.
 
In particolare, per avere omesso di valutare adeguatamente i sintomi di una sindrome coronarica acuta di tipo ischemico già in atto, nonché per non aver consigliato al paziente di sottoporsi ad osservazione clinica per effettuare elettrocardiogrammi, dosaggi dei marcatori cardiaci e tutti quei necessari controlli ed esami di laboratorio al fine di chiarire la natura e le cause del problema. Inoltre, veniva accusato di aver falsificato il verbale di Pronto Soccorso, nella parte in cui veniva annotato il
rifiuto ai consigli dei sanitari. Il Tribunale, in composizione monocratica, ha affermato la responsabilità del medico imputato, in ordine al delitto di omicidio colposo e lo ha condannato, riconosciute le circostanze attenuanti generiche, alla pena di quattro  di reclusione, nonché al risarcimento dei danni in favore delle costituite parti civili, da liquidarsi in separato giudizio.
 
Di diverso avviso è stata la Corte d’Appello, la cui decisione è stata poi confermata dalla Corte di Cassazione chiamata a decidere in via definitiva. I giudici d’appello hanno osservato che gli accertamenti clinici necessari a verificare la reale origine del dolore toracico accusato dall’uomo non erano stati eseguiti a causa della decisione di quest’ultimo di non sottoporvisi, pertanto nessun addebito poteva muoversi all’operato del medico, il quale aveva consigliato al paziente di fermarsi in ospedale in osservazione ed aveva inoltre apertamente dissentito da tale decisione, come visivamente attestato dalla doppia sottolineatura presente sul referto medico, ove risultava annotato il rifiuto dell’uomo sia della terapia farmacologica, sia dell’ulteriore osservazione.
 
 L’evidenza
Le dimissioni contro il parere dei sanitari
Il rischio nelle dimissioni “Against Medical Advice” (AMA)
La domanda a cui si cerca dare una risposta è la seguente:
Un’adeguata procedura, che preveda un’evidenza documentale della correttezza del processo di dimissione contro il parere dei sanitari, risulta effettivamente protettiva da responsabilità legali nei confronti di medici e strutture sanitarie?
Le dimensioni delle dimissioni AMA
Istruzioni operative nelle dimissioni AMA
Considerazioni conclusive
 
 
 
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