EMP 2024/09 - La gestione nel DEA delle complicanze da uso di oppioidi
Obiettivi formativi
• Quali sono le priorità di diagnosi e trattamento dell’overdose e dell’astinenza da oppioidi?
• Quali farmaci per i disturbi da uso di oppioidi sono i migliori, e come si deve procedere alla loro somministrazione?
• Quali sono le strategie più efficaci per aumentare l’impiego nei DEA dei farmaci per i disturbi derivanti dall’uso di oppioidi?
Dopo la lettura del presente articolo, sarete in grado di:
1. Esporre i segni e i sintomi dell’overdose e dell’astinenza da oppioidi nei pazienti del DEA.
2. Elencare i farmaci disponibili per la gestione di detti casi (medications for opioid use disorder, MOUD), con descrizione della relativa farmacocinetica e posologia.
3. Spiegare il modo per proporre e avviare i farmaci per i disturbi da uso di oppioidi nel DEA, tenendo conto dei desideri e della situazione sociale del paziente.
Abstract
Man mano che negli Stati Uniti continua la lotta contro la crisi da oppioidi, i medici d’urgenza si trovano in prima linea nel gestire i pazienti affetti da disordini derivanti dall’uso di queste sostanze. Il nostro articolo rivede gli strumenti e le pratiche migliori del DEA per affrontarne l’overdose e l’astinenza, e il modo in cui il loro consumo presente nella storia medica del paziente orienterà il piano terapeutico e le disposizioni successive. Poiché le evidenze sempre più diffuse indicano che i MOUD - farmaci per i disturbi da oppioidi - (buprenorfina, metadone e naltrexone) possono avere effetti a lungo termine sulla riabilitazione dalla dipendenza, vanno riviste le modalità di stima della candidabilità dei pazienti ai MOUD e delle barriere insormontabili al loro avvio nel DEA. Esamineremo anche le posologie più innovative della buprenorfina (alto dosaggio, basso dosaggio, induzione a domicilio e somministrazione iniettabile a lunga durata).
Presentazione dei casi
Caso 1
Un uomo di 55 anni arriva al PS in crisi di astinenza da oppioidi e richiede il metadone…
• Il paziente inizia ad alzare la voce chiedendo il farmaco. Ha i parametri vitali normali.
• Mentre lo esamini per valutarne l’astinenza cammina nervosamente nella stanza e riferisce di avere brividi, dolori in tutto il corpo e crampi addominali. Si dichiara molto ansioso.
• L’esame fisico rivela pupille di dimensione normale, rinorrea e piloerezione. Tu calcoli e stimi uno score di 12 sulla Clinical Opiate Withdrawal Scale (COWS) e ti chiedi: può essere un soggetto adatto ai MOUD? E se sì, devo dargli il metadone o un altro farmaco?
Caso 2
Una donna di 32 anni è portata in ambulanza al tuo DEA ed è ventilata con maschera e pallone…
• I soccorritori riferiscono che l’hanno trovata con accanto l’armamentario per l’assunzione di droga, apnoica e con le pupille a punta di spillo, e che nonostante la somministrazione di 4 mg di naloxone endonasale continua ad essere in insufficienza respiratoria…
• Quali sono i prossimi passi da intraprendere? Ci sono in circolazione delle sostanze adulteranti che possano esacerbare il tossidromo oppiaceo?
Caso 3
Dal triage ti inviano un paziente di 46 anni che lamenta nausea e dolori diffusi…
• Ti riferisce di assumere 100 mg/die di metadone orale quale terapia per disordini da uso di oppioidi; l’ultima dose di metadone l’ha assunta ieri mattina.
• Avevi appena appreso della buprenorfina usata nello stesso contesto, e ti chiedi se questo paziente sarebbe più soddisfatto con una prescrizione di 30 giorni di buprenorfina invece che andare tutti i giorni alla clinica per il metadone. Si potrà fare una transizione in sicurezza dalla terapia col metadone a quella con buprenorfina senza precipitare l’astinenza?
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