Blog

Infermiere condannato per violenza sessuale

Infermiere condannato per violenza sessuale

Un infermiere viene condannato in primo grado per violenza sessuale ai danni di una paziente.

In appello viene riconosciuta all’imputato l’esistenza dell’attenuante del fatto di lieve entità di cui al terzo comma dell’art. 609 bis c.p. – prevalente sulla circostanza aggravante di cui al n. 9 dell’art. 61 c.p. (l'avere commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti all’esercizio della pubblica funzione di infermiere addetto al reparto psichiatrico ove la persona offesa era ricoverata), con conseguente riduzione della pena già inflitta in anni tre e mesi quattro di reclusione.

La Corte di Cassazione, terza sezione penale, con la recente sentenza n. 912/2023, depositata il 13/01/23, ha dichiarato inammissibile il ricorso del Procuratore Generale avverso la predetta sentenza d’appello, ricorso con il quale veniva contestata l’esistenza della richiamata attenuante del fatto di lieve entità.

La Suprema Corte ha osservato che nella valutazione globale del fatto i giudici d’appello hanno giustamente dato rilievo alla tipologia degli atti sessuali compiuti in modo repentino (consistiti in un bacio sulla guancia e toccamento della vagina e del seno), alla circostanza che subito dopo la persona offesa si era recata nella stanza fumatori dove era stata raggiunta dall'imputato che si era scusato, elementi da cui hanno tratto la conclusione che la libertà sessuale non fosse stata compromessa in modo grave e, contrariamente all'assunto del ricorrente, hanno valutato la vulnerabilità della vittima, degente presso il reparto psichiatria del locale ospedale, e la sua fragilità psicologica che hanno ritenuto compromessa in maniera non grave proprio sulla scorta degli elementi sopra evidenziati.

La Cassazione, infine, ha disposto la trasmissione di copia del dispositivo emesso all'Amministrazione di appartenenza del dipendente pubblico per quanto di sua competenza, a norma dell'art. 154 ter disp. att. c.p.p.

a cura di Sergio Fucci - Giurista e bioeticista, già consigliere presso la Corte d’Appello di Milano e magistrato tributario

group_work Consenso ai cookie

Accedi

Megamenu

Confronta0Lista dei desideri0

Il tuo Carrello

Non ci sono prodotti nel carrello