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Il diritto del medico al pagamento delle prestazioni extraistituzionali

Il diritto del medico al pagamento delle prestazioni extraistituzionali

La Corte di Cassazione, sesta sezione civile, con la recente sentenza n. 173/2023, depositata il 04/01/23, nel respingere il ricorso di un dirigente medico di una ASL avverso una decisione che gli ha negato il pagamento di prestazioni extraprofessionali, afferma che i giudici d’appello giustamente hanno respinto questa infondata pretesa non avendo l’interessato provato che le dedotte prestazioni fossero state svolte fuori dell’orario di lavoro e, quindi, in eccesso rispetto al debito orario “istituzionale”.

La Suprema Corte ha aggiunto che la pretesa di pagamenti ulteriori rispetto a quelli pacificamente corrisposti per l’attività ordinaria impone a chi agisce la prova dell’eccedenza di tali attività rispetto a quanto coperto dal “principio di onnicomprensività della retribuzione” e quindi la dimostrazione che siano stati svolti incarichi “aggiuntivi” destinati ad autonoma ed ulteriore remunerazione.

Viene, pertanto, ribadito il principio per cui nel pubblico impiego privatizzato ed anche per la dirigenza medica vige il “principio di onnicomprensività della retribuzione dirigenziale”, in virtù del quale il trattamento economico remunera tutte le funzioni e i compiti attribuiti secondo il contratto individuale o collettivo nonché qualsiasi incarico conferito dall'amministrazione di appartenenza o su designazione della stessa o che sia riconducibile a funzioni e poteri connessi all'ufficio ricoperto, sicché per il lavoro straordinario - inteso quale prestazione eccedente gli orari stabiliti dalla contrattazione collettiva - non compete alcun compenso ulteriore; compenso che, invece, è dovuto solo per particolari prestazioni aggiuntive specificamente previste dalla legge o dalla contrattazione collettiva e come tali remunerate sulla base di appositi presupposti (tra i quali, per la dirigenza medica, la «pronta disponibilità, guardie mediche, prestazioni autorizzate non programmabili, ecc.») o gli incarichi libero-professionali "intramoenia" ex art. 15-quinquies, comma 2, del d.lgs. n. 502 del 1992.

a cura di Sergio Fucci - Giurista e bioeticista, già consigliere presso la Corte d’Appello di Milano e magistrato tributario

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