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Consulenza Tecnica disposta dal giudice civile

Consulenza Tecnica disposta dal giudice civile

La Suprema Corte, terza sezione civile, con la recente sentenza n. 32935/2022, depositata il giorno 09/11/2022, ha ribadito il principio di diritto, secondo cui in materia di consulenza tecnica d'ufficio, il consulente nominato dal giudice, nei limiti delle indagini commessegli e nell'osservanza del contraddittorio delle parti, può acquisire, anche prescindendo dall'attività di allegazione di queste in quanto non si applicano alle attività del consulente le preclusioni istruttorie vigenti a loro carico, tutti i documenti necessari al fine di rispondere ai quesiti sottopostigli, a condizione che non siano diretti a provare i fatti principali dedotti a fondamento della domanda e delle eccezioni che è onere delle parti provare e salvo, quanto a queste ultime, che non si tratti di documenti diretti a provare fatti principali rilevabili d'ufficio.

La Cassazione, inoltre, ha affermato che la consulenza tecnica di ufficio, non essendo qualificabile come mezzo di prova in senso proprio, perché volta ad aiutare il giudice nella valutazione degli elementi acquisiti o nella soluzione di questioni necessitanti specifiche conoscenze, è sottratta alla disponibilità delle parti e affidata al prudente apprezzamento del giudice di merito che può affidare al consulente non solo l'incarico di valutare i fatti accertati o dati per esistenti (consulenza “deducente”), ma anche quello di  accertare i fatti stessi (consulenza “percipiente”), e in tal caso è necessario e sufficiente che la parte deduca il fatto che pone a fondamento del suo diritto e che il giudice ritenga che l'accertamento richieda specifiche cognizioni tecniche.

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