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Mancata remunerazione di prestazioni rese da un centro diagnostico privato in misura superiore a quella prevista nel contratto stipulato con l'ASL

 Mancata remunerazione di prestazioni rese da un centro diagnostico privato in misura superiore a quella prevista nel contratto stipulato con l'ASL

Un centro diagnostico chiede a una ASL il pagamento di prestazioni effettuate in favore degli utenti in un numero superiore a quelle concordate nel relativo contratto.

La domanda della struttura sanitaria viene respinta sia in primo grado che in appello per infondatezza della pretesa di pagamento per prestazioni rese extra budget.

Il centro ricorre in cassazione sostenendo di avere comunque il diritto al pagamento delle prestazioni anche se rese extra budget e, quindi, l’erroneità della decisione del giudice d’appello.

La Corte di Cassazione, sesta sezione civile, con la recente sentenza n. 5328/2023, depositata il giorno 21/02/2023, respinge il ricorso e conferma conseguentemente la correttezza della decisione impugnata.

La Cassazione, in particolare, osserva che non è contestato che la struttura ricorrente ha effettuato prestazioni in numero superiore rispetto a quanto stabilito nel relativo contratto e precisa che secondo la costante giurisprudenza amministrativa l'esaurimento del tetto di spesa in materia sanitaria rappresenta un vincolo ineludibile che costituisce la misura delle prestazioni sanitarie che il Servizio Sanitario Nazionale può erogare e che può permettersi di acquistare da ciascun erogatore privato, con la conseguenza che deve considerarsi giustificata la mancata previsione di criteri di remunerazione delle prestazioni extra budget in quanto deve comunque essere rispettato il limite di spesa che deriva dalle risorse economiche disponibili; che, pertanto, quando le prestazioni erogate dalle strutture sanitarie provvisoriamente accreditate superano i tetti di spesa non vi è alcun obbligo dell'ASL di acquistare e pagare le prestazioni suddette.

a cura di Sergio Fucci - Giurista e bioeticista, già consigliere presso la Corte d’Appello di Milano e magistrato tributario

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