EMP 2022/6 La gestione delle complicanze postpartum nel Dipartimento di Emergenza

€11.90
Tax included
Autori: 
Nicole Yuzuk, DO 
Ultrasound Director, Core Faculty, St. Joseph's University Medical Center, Paterson, NJ
Joseph Bove, DO
Emergency Physician, St. Joseph's University Medical Center, Paterson, NJ
Riddhi Desai, DO 
Department of Emergency Medicine, St. Joseph's University Medicale Center, Paterson, NJ
 
Revisore scientifico della versione italiana: Bruno Tartaglino
 
Format

Reference: EMP2022_0622_O
ISBN: 1592-3533
Authors: AAVV
Product type: Magazine
Year of publication: 2022
Format: pdf
Pages: 28
Description
La gestione delle complicanze postpartum nel Dipartimento di Emergenza
 
Obiettivi formatici
  • Quali riscontri anamnestici e dell'esame fisico fanno sospettare una complicanza postpartum pericolosa per la vita? 
  • In quali casi sono necessari gli esami di imaging avanzato, l'ECG e i test di laboratorio? 
  • Quando è necessario il consulto ostetrico-ginecologico, neurologico o cardiologico? 
Dopo la lettura del presente articolo, sarete in grado di: 
  • Elencare gli elementi di un'approfondita anamnesi e un accurato esame fisico delle pazienti nel periodo postpartum e descrivere in che modo essi siano legati a complicanze emergenti. 
  • Esporre l'iter diagnostico di ognuna delle complicanze postpartum più diffuse. 
  • Descrivere i trattamenti più sicuri ed economicamente vantaggiosi per le complicanze postpartum più comuni.  
Abstract
Le puerpere si presentano al Pronto Soccorso per una serie di motivi che comprendono problemi minori (risolvibili con la sola informazione e rassicurazione) e complicanze severe e pericolose per la vita che richiedono diagnosi tempestiva e consulto e gestione multidisciplinari. Talvolta le presentazioni vaghe o le patologie con manifestazioni sovrapponibili ostacolano il lavoro di riconoscimento di un processo emergente e l'avvio del trattamento adeguato. Il nostro articolo ripercorre le principali emergenze che comunemente si presentano alle puerpere analizzandole per sintomo principale (emorragia, infezione, pre-eclampsia, eclampsia, cefalea e patologie cardiopolmonari). Rivedremo anche l'evidenza e le linee guida più aggiornate. 
 
Presentazione dei casi 
Caso 1
Una donna che ha partorito da 3 settimane lamenta una tosse che peggiora gradualmente e una forte dispnea...
  • Una domenica mattina presto arriva questa paziente di 33 anni con la tosse in peggioramento e una dispnea così severa che dopo aver fatto 4 passi deve sedersi per riprendere fiato. 
  • La pressione al triage risultava di 185/115 mm Hg, la donna è tachicardica, la frequenza cardiaca è di 120 battiti/min e la tachipnea permette soltanto brevi frasi. La temperatura è 37°C e la saturazione di O2 è 95%.
  • La donna non ha precedenti medici rilevanti e riferisce che 3 settimane prima ha avuto un parto cesareo gemellare non complicato. All'esame fisico rilevi la distensione delle vene giugulari, la presenza di crepitii polmonari bilaterali e gli arti inferiori edematosi. L'addome è molle e non dolorabile. 
  • Ti domandi perché abbia una pressione così elevata e se questa cosa sia correlata al fiato corto..
Caso 2
Un uomo porta la moglie al PS per stato mentale alterato 2 settimane dopo aver avuto un bambino... 
  • Mentre viene portata in sedia a rotelle nella sala rianimazione per valutarla, il marito racconta che è confusa in modo intermittente e che a volte crede ancora di essere incinta nonostante si stia occupando del neonato. 
  • All'esame risulta apiretica, la pressione è 190/110 mm Hg, la FC è 98 battiti/min. Riesce a muovere tutti gli arti ma ha un'ipostenia generalizzata ed è orientata soltanto verso se stessa e il marito. 
  • Egli riferisce che la gravidanza è stata normale e il parto, vaginale, è avvenuto 2 settimane prima, senza complicanze. Da due giorni però la donna ha lamentato una cefalea compressiva per la quale ha assunto 650 mg di paracetamolo ogni 8 ore, notando un miglioramento temporaneo. 
  • Dopo aver rilevato al letto la glicemia (risultata normale) la donna inizia a manifestare convulsioni sulla lettiga. In questo momento hai in testa una lunghissima diagnosi differenziale, che va dall'ictus all'overdose, ma ti chiedi anche se possa trattarsi di eclampsia. Le possibilità sono tante, e tu ti chiedi quale sia il migliore intervento farmacologico... 
Caso 3
Una donna di 25 anni manifesta cefalea, visione offuscata e intorpidimento del braccio destro. Tre giorni fa ha avuto un bambino...
  • Riferisce di aver avuto un parto vaginale con epidurale, e pensava che i sintomi ne fossero la conseguenza. 
  • La pressione è 135/90 mm Hg, la FC 85 battiti/min, la temperatura 36,5°C e la saturazione di O2 è del 90% in aria ambiente. Al braccio destro presenta una ridotta sensibilità al test del dolore (puntura di spillo), ma per il resto l'esame neurologico è normale. 
  • Attivate il protocollo per gli ictus, così la paziente viene inviata alla TC cranio senza mdc, ma tu sai già che se risulterà negativa non potrai escludere l'ictus, e intanto ti chiedi se dovrai sottoporla ad esami più approfonditi...
Introduzione
Il periodo postpartum può essere difficile per alcune pazienti. Oltre alle difficoltà delle cure al neonato, vi sono molte complicanze che possono insorgere dopo il parto. Uno studio retrospettivo su 26.074 gravidanze ha rilevato che il 20% delle pazienti aveva complicanze come diabete gestazionale, ipertensione gestazionale e/o pre-eclampsia; il 25% di loro ha avuto bisogno almeno 1 volta di valutazione nel DEA per complicanze postpartum. È imperativo che i medici d'urgenza conoscano le potenziali complicanze e non sottovalutino i sintomi lamentati da una puerpera: dimetterla a casa senza una diagnosi corretta può essere dannoso non soltanto per lei ma anche per il neonato. 
Anche dopo 6 settimane dal parto le pazienti possono arrivare lamentando vari sintomi quali dolore addominale, complicanze elle ferite, sanguinamento vaginale persistente, dolore al seno e problemi neurologici. In alcuni casi le manifestazioni vaghe o le patologie sovrapposte possono rendere ardue la diagnosi e la gestione. L'anamnesi approfondita della malattia attuale deve incentrarsi sulle domande di carattere ostetrico-ginecologico per far emergere la diagnosi delle potenziali complicanze come pre-eclampsia postpartum, trombosi venosa cerebrale, embolia polmonare, emorragia, cefalea e infezioni. 
Questo numero di Emergency Medicine Practice presenta un approccio sistematico alla valutazione delle pazienti nel periodo postpartum impiegando le evidenze più recenti dalla letteratura e dalle linee guida dell'American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG).  
Reviews(0)

Reviews

No customer reviews for the moment.

You're reviewing “EMP 2022/6 La gestione delle complicanze postpartum nel Dipartimento di Emergenza”


.png .jpg .gif
group_work Cookie consent

Sign in

Megamenu

Compare0My Wishlist0

Your cart

There are no more items in your cart