Vecchi e nuovi antiaggreganti piastrinici

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صيغة

المرجع: MC2015_0115_01
الرقم الدولي المعياري: 978-88-7110-340-2/11
المؤلفون: C. Manfredi, C. Tonini
نوع المنتج: إعادة النظر
سنة النشر: 2015
شكل: on line
الصفحات: 52
الوصف
Le malattie cardiovascolari (CV) e l’ictus rappresentano la principale causa di morbilità e di mortalità nei paesi occidentali. I costi umani e sociali che comportano sono rilevanti e ingente è l’impegno di risorse economiche che richiedono. La maggior parte degli eventi clinici di natura cardiovascolare (CV) e cerebrovascolare sono causati dall’aterosclerosi, una risposta infiammatoria cronica all’accumulo di lipidi nella parete arteriosa. Le placche ateromatose, a seguito di rottura o di erosione, producono un fenomeno trombotico acuto che può causare le sindromi coronariche acute (ACS) o l’ictus ischemico. Le ACS comprendono l’infarto acuto del miocardio (IMA) con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) e le sindromi coronariche senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTE ACS) che si suddividono, a loro volta, nell’IMA senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI) e nell’angina instabile (UA).
Le piastrine sono essenziali nell’emostasi primaria e nella riparazione dell’endotelio, ma svolgono anche un ruolo chiave nelle ACS e negli eventi cerebrovascolari. Sono stati sviluppati farmaci che, bloccando l’aggregazione delle piastrine e l’inizio della cascata coagulativa, interrompono la sequenza di eventi che portano allo sviluppo del trombo occlusivo. Le prove di efficacia più convincenti riguardano l’acido acetilsalicilico o aspirina (ASA) a basse dosi e il clopidogrel che riducono l’incidenza degli eventi vascolari in vari tipi di popolazione, ma aumentano anche il rischio emorragico.
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