In arrivo inoltre un VADEMECUM per aiutare il MMG dal punto di vista organizzativo.
La malattia respiratoria da Covid-19 tende a manifestarsi al suo esordio con sintomi aspecifici: faringodinia iniziale, non sempre presente, febbricola altalenante (significativa se T ≥37,5°), tosse insistente solitamente secca (in genere trascurata dato che siamo nella coda del periodo influenzale; alla data attuale l’epidemia influenzale sembra superata), ipo/anosmia, alterazioni del gusto, rachialgie e mialgie, tachicardia inspiegabile. Tale sintomatologia può protrarsi anche per 10-15 giorni. La maggiore minaccia deriva dalle complicanze respiratorie gravi, polmonite bilaterale e insufficienza respiratoria, in genere tardive, ma che dobbiamo considerare nell’approccio ordinario ai pazienti con la sindrome sopra descritta. All’iniziale riscontro di sintomi così descritti, da subito conviene mettere il paziente a riposo a domicilio (ricordiamo che il clima di marzo è ancora clima invernale, anche di fronte a giornate di sole) e porre attenzione all’obiettività polmonare nella quale evidenziare i pur piccoli segni di difficoltà respiratoria (tachipnea, lieve dispnea, eloquio interrotto, “silenzio respiratorio”, tosse nell’inspirio profondo), unita ad una valutazione saturimetrica (è importante avere un saturimetro di alta qualità tecnica). In tali casi l’ipotesi di patologia interstiziale è rafforzata e conviene valutare la richiesta di tampone per Covid-19 secondo il protocollo della Regione Veneto, che comunque nei giorni successivi andrà eseguito. Si pone una questione diagnostica: è evidente che l’esame obiettivo non si può fare telefonicamente e quindi il paziente va in qualche modo esaminato*, anche con l’aiuto di strumenti nuovi come l’ecoscopia polmonare, dove disponibile. Ma vi è anche una questione di diagnosi differenziale, perché anche altri microorganismi provocano polmoniti interstiziali, che il medico che visita sul territorio può solo considerare dal punto di vista teorico, ma che comunque deve conoscere.
UNA PROPOSTA DI TERAPIA EMPIRICA, MA “RAGIONATA” A PARTIRE DA ALCUNI DATI DI FATTO